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SEZIONE MERIDIANE E OROLOGI SOLARI - Divinità legate al Sole

 Bentornati lettori,

eccoci di nuovo a parlare del tempo e dei modi che abbiamo noi oggi e che avevano i nostri antenati per misurarlo. Nell’antichità le conoscenze, soprattutto quelle astronomiche, erano molto più limitate di quelle attuali, tuttavia la necessità di misurare il tempo era pari a quella odierna. Ma da dove partire per misurare qualcosa che non conosciamo?

L’alternanza luce-buio scandiva la differenza tra il dì lavorativo e la notte dedicata al riposo, e allora perché non partire proprio dal Sole per misurare il passare del tempo? Il Sole, che con il suo peregrinare quotidiano in cielo sempre costante, ha guadagnato fin da subito un posto di rilievo tra le divinità di tutte le popolazioni antiche e non.

Il Sole che ci illumina, il Sole che ci riscalda, il Sole che ci dona la vita.

Oggi Valerio ci parlerà proprio della nostra stella e dei modi in cui i popoli antichi hanno cercato di sfruttarla per dare un senso e un ordine al caos del tempo.


Il Sole è forse l'astro che più di ogni altro è stato divinizzato nel corso della storia da tutte le popolazioni presenti sulla Terra tanto da cercare di rappresentare il suo cammino apparente sulla volta celeste. I Babilonesi già nel 2000 a.c. suddivisero il cielo in 12 parti dando ad ognuna di esse il nome della costellazione che la occupava. Nacquero così le costellazioni dello zodiaco raffigurate da Dei, animali e altre figure fantastiche. Le costellazioni dello zodiaco costituiscono quindi una fascia della volta celeste chiamata appunto fascia dello zodiaco. Lo zodiaco rappresentava un modo per misurare il tempo e le stagioni come un calendario.


Molti popoli hanno realizzato e dedicato edifici al culto del Sole. Edifici progettati e realizzati proprio per segnalare in determinati giorni dell'anno le posizioni del sole al momento dei solstizi e degli equinozi. Il sito di Stonehenge in Inghilterra è uno dei più famosi monumenti dedicati al Sole. Questo complesso monumentale eretto intorno al 2000 a.c. , è costituito da enormi megaliti disposti in modo circolare. Non conosciamo ancora bene il funzionamento di questo sito, quel che è sicuro è che era un luogo dedicato agli studi astronomici in cui la disposizione delle pietre avevano una funzione ben definita.


In Messico, troviamo la piramide di Chichen Itza realizzata dalla civiltà Maya e dedicata alla divinità Kukulkan che era il Dio serpente piumato. Il tempio è costituito da una piramide a base quadrata e su ogni lato vi è una gradinata composta da 365 scalini e non è una casualità che il numero dei gradini coincida con il numero dei giorni dell' anno. Il tempio di Kukulkan era un tempio dedicato all'osservazione astronomica e alla misurazione del tempo e delle stagioni. Ancora oggi, durante i giorni degli equinozi di primavera e di autunno, al sorgere e al calare del sole, possiamo osservare un fenomeno molto suggestivo e del tutto particolare. Lungo la scalinata nord, si crea un ombra proiettata da un angolo della piramide che sembra un serpente che sale e poi discende la scalinata.


Come abbiamo potuto notare, i giorni dell'anno in cui cadevano i solstizi e gli equinozi erano molto importanti e ad essi erano associate numerose divinità. L'equinozio di primavera era un momento cruciale. Era il passaggio definitivo in cui la luce aveva il sopravvento sulle tenebre e con questo il passaggio dall'inverno alla primavera e l'arrivo della bella stagione in cui la natura si risvegliava. All'equinozio di primavera sono legate molte tradizioni e festività. I pagani festeggiavano la prima mietitura dell'anno che era quella dell'orzo con il quale realizzavano il pane azzimo senza lievito. La stessa usanza dei pani non lievitati veniva utilizzata anche dagli ebrei unita alla festa di Pesach (da cui Pasqua), festività che aveva come tradizione il sacrificio dell'agnello. La festività ebraica di Pesach si concludeva con una cena rituale che si svolgeva il giorno dell'equinozio di primavera. La nostra Pasqua deriva dalla festività ebraica di Pesach e la cena festeggiata dagli ebrei divenne l'ultima cena di Gesù nella religione Cristiana. Altra analogia. Con la Pasqua ebraica si festeggia la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù d' Egitto, mentre con la Pasqua cristiana si celebra la morte e la risurrezione di Gesù. La data della Pasqua è legata al solstizio di primavera. Essa viene celebrata la prima domenica del primo plenilunio di primavera quindi successiva al 21 di Marzo.


Legate al solstizio d'inverno troviamo altrettante tradizioni.

Come sappiamo, il solstizio d'inverno segna il giorno più corto dell'anno. Dopo tre giorni in cui il Sole sembra essersi fermato, inizia a rialzarsi sopra l'orizzonte e le giornate iniziano ad allungare. Ricordiamo tra tutte la divinità di Mithra venerata dai Romani prima del Cristianesimo. Ad esso era dedicato un giorno, il giorno della rinascita del sole Invitto (dies natalis Solis Invicti). Divinità che moriva il giorno del solstizio d'inverno, passava tre giorni nelle tenebre e il terzo giorno tornava a rinascere. Il giorno della rinascita era il 25 Dicembre dopo i tre giorni trascorsi nelle tenebre dopo la data del 21 Dicembre, giorno del solstizio d'inverno. Giorno che noi tutti conosciamo come il giorno di natale, giorno in cui festeggiamo la nascita di Gesù.


Non è un caso come per i festeggiamenti della Pasqua l'analogia delle nostre festività natalizie con altre trazioni passate. Possiamo notare come vi siano molte analogie tra rituali Cristiani, tradizioni Pagane e culti molto remoti e il fattore comune a tutte le divinità è il Sole fonte di luce e vita.

Valerio Menichini

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