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SEZIONE ASTROFOTOGRAFIA - Macchine modificate per astronomia

 

Salve aspiranti astrofotografi,

Macchina modificata
eccoci arrivati a un altro importante passo in avanti nel nostro percorso sulla fotografia astronomica. Dopo aver parlato, nello scorso articolo, della configurazione ottica utile per la fotografia e aver visto insieme come scegliere montatura e primo telescopio, oggi vorrei parlarvi di una modifica che, se desiderate seriamente cimentarvi nell’astrofotografia, prima o poi dovrete eseguire. Parlo della modifica da effettuare alla macchina Reflex. A cosa mi sto riferendo?

Andiamo per gradi. Innanzitutto è bene ricordare che il mondo come lo vediamo con i nostri occhi non è… come dire, completo! Noi vediamo solamente una parte dello spettro elettromagnetico, la parte della luce visibile, ovviamente. Ma il mondo che ci circonda, sia sulla Terra, ma anche e soprattutto nell’universo, non si mostra solamente nel visibile, ma in tutte le lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico.

Spettro elettromagnetico

Radiazione cosmica di fondo
Sicuramente molti di voi avranno visto l’immagine più antica dell’universo, dettata dalla radiazione cosmica di fondo, osservata nelle microonde. Più comuni sono le visioni in infrarosso, banda in cui lavorerà tra l’altro anche il James Webb Space Telescope e molti altri telescopi di nuova generazione, e l’ultravioletto. Sono le più utilizzate perché l’universo ci parla molto di più in queste regioni dello spettro.

Le nostre macchine digitali nascono con sensori sensibili all’infrarosso e all’ultravioletto, ma siccome noi vogliamo scattare foto che rappresentino la realtà per come la vediamo noi, e quindi nel visibile, vengono messi dei filtri standard IR e UV CUT, che tagliano, appunto, queste due bande “inutili” nella fotografia classica e anzi deleterie. In questo modo la persona comune che vuole scattare foto al saggio di danza della figlia o alla partita di calcio del figlio o all’iguana portata a fare un bagno al mare (giuro che non me lo sono inventato!) può farlo tranquillamente senza preoccuparsi di colori e aloni strani nella ripresa. L’immagine, insomma, è subito fruibile. Subito “postabile” su Facebook, Instagram, WhatsApp o dove volete voi! Comodissimo! Sì, beh… non per chi vuole fare astrofotografia!

Questi filtri per gli astrofotografi sono veleno… per fare un esempio, gli oggetti che siamo soliti fotografare, prime fra tutte le nebulose, sono composti principalmente da idrogeno, che è l’elemento chimico più presente nell’universo, essendo anche il più semplice, e l’idrogeno, guarda un po’, emette principalmente nel rosso. Se scattiamo immagini con la nostra Reflex nuova, appena comprata, tagliamo via in pratica l’80% dell’emissione luminosa di questo elemento chimico. È come se scattassimo con una macchina cieca!

Flavia Casini - Nebulosa Velo - senza modifica _ modifica SUPER UV IR CUT

E allora? È impossibile fare fotografia astronomica con macchine “normali”?                    Assolutamente no! Sono molti gli oggetti che risentono poco o niente di questa mancanza delle nostre macchine di ripresa. Le galassie o gli amassi ad esempio non emettono quasi per niente nell’infrarosso. Quindi se avete appena comprato una macchina, pensateci bene prima di far fare la modifica, perché non è sempre possibile tornare sui propri passi. Quindi, se avete una macchina vecchia e potete permettervi di utilizzarla esclusivamente per l’astrofotografia ben venga la modifica, vi porterà molte più soddisfazioni ma niente rimpianti, se invece avete una sola macchina potete iniziare a fotografare con una configurazione normale e solo successivamente, quando sarete sicuri del vostro percorso e dei vostri obiettivi in questo ambito, potrete pensare alla modifica.

Mimmo Belli - M45 - senza modifica
Mimmo Belli - M33 - senza modifica

Avete deciso e volete far modificare la vostra Reflex, ma non sapete bene da dove partire o a chi rivolgervi? Benissimo! Io e i nostri super astrofotografi AAAV siamo qui per togliervi ogni dubbio… o almeno ci proveremo!

Innanzitutto non provate a fare la modifica da soli! ASSOLUTAMENTE VIETATO! Qualsiasi errore, anche un minuscolo granello di polvere può rovinare l’intera macchina. Ci sono laboratori specializzati che offrono questa modifica a prezzi modici. Affidatevi sempre a esperti. In realtà non esiste una sola modifica fattibile, ma ce ne sono essenzialmente due.

La prima modifica di cui vi parlo è la meno invasiva, e forse la più consigliata tra gli astrofotografi. Consiste nel togliere, come vi dicevo, i filtri presenti di “fabbrica” nelle Reflex e sostituirli con un altro filtro più adatto. Di solito viene chiamata anche modifica Baader, che è il nome dell’azienda che per prima ha iniziato a operare questi interventi, adesso però esistono tantissime aziende che si cimentano in queste modifiche. Il Baader permetteva di “allargare le vedute” della nostra macchina da 420 nm a 680 nm. I nostri astrofotografi ci consigliano, ad esempio, la sostituzione con filtro SUPER UV IR CUT che spazia da 400 nm a 700 nm.

Esempio ripreso dal sito della Canon

modifica UV IR CUT
Perché sostituire con un altro filtro? Perché come vedete dal grafico, la modifica anche se non allarga di molto lo spettro ripreso, ci permette di raccogliere più informazione anche nelle lunghezze d’onda più estreme e quindi avere un segnale migliore risultante nella nostra foto. È come se questi nuovi filtri ci aiutassero a mettere a fuoco le lunghezze d’onda agli estremi, se volete. La macchina con questa modifica, potrà essere usata ancora per le foto diurne, non astronomiche, con l’accortezza di creare appositi bilanciamenti del bianco nelle varie situazioni di scatto. Certo, scomodo ma comunque fattibile.

Modifica full spectrum
L’altra modifica possibile, molto più invasiva e soprattutto irreversibile è la cosiddetta modifica full spectrum. Praticamente andiamo a togliere entrambi i filtri della nostra macchina. Che cosa succede? La macchina risulterà certamente più performante. Riuscirà a riprendere molto più spettro elettromagnetico, ma prenderà anche molte cose che non ci servono. La macchina in questa configurazione avrà comunque bisogno di almeno un filtro che elimini gli aloni che si presenteranno intorno alle stelle e che “mangerà” i bordi del nostro spettro ripreso, se non un ulteriore filtro anti inquinamento che elimini anche le altre aberrazioni presenti.

Sarà anche più difficile la messa a fuoco del nostro strumento e cosa importantissima, non potremmo mai più effettuare foto “normali”. Ultimamente vanno di moda le foto all’infrarosso e, in effetti, hanno il loro fascino, ma non credo che sarete contenti di avere ricordi all’infrarosso dei compleanni dei vostri figli o delle vostre vacanze.

Esempio ripreso dal sito della Canon

Quindi, come già consigliato, prima di fare una qualsiasi modifica alla vostra macchina valutate bene i pro e i contro e soprattutto valutate l’uso che voi vorrete farne.

E poi… ricordatevi che come diceva Christopher J. McCandless “La felicità è reale solo quando è condivisa”, quindi condividete con noi le vostre foto!

Intanto vi do appuntamento al prossimo articolo e vi lascio una carrellata delle fantastiche foto dei nostri astrofotografi.

Flavia Casini -M42 - senza modifica

Flavia Casini - M42 - modifica SUPER UV IR CUT

Flavia Casini - M20 - senza modifica

Flavia Casini - M20 - modifica SUPER UV IR CUT

Mimmo Belli - NGC 869-884 - senza modifica

Mimmo Belli - NGC 891 - senza modifica

Alla prossima!

Silvia Gingillo, Flavia Casini, Francesco Biasci e Mimmo Belli, con la consulenza di Alberto Villa.

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