Salve a tutti,
cercatori di mondi alieni! Una delle principali notizie
degli ultimi giorni è senza ombra di dubbio il riuscito atterraggio della
Starship di SpaceX. Se non avete visto il video del lancio vi consiglio di
andare a darci un occhio perché, come la SpaceX ci ha abituato ultimamente, sia
i rientri degli stadi del Falcon sia quest’ultimo della Starship sono veramente
incredibili ed emozionanti. Come emozionante è pensare che tra qualche anno
astronauti viaggeranno su questa “navicella spaziale” verso i corpi celesti più
vicini, Marte in primis. La Starship, infatti, oltre a essere stata progettata
per i viaggi verso Luna e Marte e anche per voli “super veloci” sulla Terra, è
stata progettata anche per viaggiare verso i pianeti più esterni del sistema
solare. Insomma una jeep spaziale che ci permetterà di andare ovunque. Beh… più
o meno! Ancora niente e nessuno può progettare qualcosa che ci porti fuori dal
nostro condominio chiamato Sistema Solare a esplorare altri mondi. Per ora non
ci resta che immaginarli da qui, magari con l’aiuto della scienza e degli studi
che gli scienziati ogni giorno effettuano sui dati che provengono dai vari
telescopi, in orbita e non, dedicati agli esopianeti. E... perchè no! Anche grazie al nostro blog!
Nello scorso articolo, che vi invito a leggere se già non lo
avete fatto, avevamo iniziato a parlare delle varie tipologie di esopianeti
ipotizzati, soffermandoci principalmente sugli esopianeti di tipo terrestre. In
questo articolo, invece, vorrei presentarvi l’altra faccia della medaglia: i
giganti gassosi. In realtà, come già anticipato nello scorso articolo, si
dividono in due grandi categorie: i pianeti di tipo nettuniano e i pianeti di
tipo gioviano. Iniziamo a esaminarli insieme.
Si parla, invece, di nettuniani caldi se questi pianeti si
trovano a orbitare molto vicini alla loro stella madre.
Alla seconda classe appartengono i pianeti che hanno una temperatura intorno ai 250 K. Troppo caldi per sostenere nubi di ammoniaca, presentano nubi d’acqua con un’atmosfera composta principalmente da idrogeno e metano. Un esempio è 47 Ursae Majoris.
Nella terza classe ci sono quei pianeti che, con una temperatura che varia da 350 K a 800 K, sono privi di nubi, in quanto nessuna sostanza a queste temperature può formarne. Caratteristico di questi pianeti è il colore blu. Si trovano principalmente nelle regioni più interne di un sistema planetario. Un esempio è Gliese 876 b.
Nella penultima classe, la quarta, ci sono pianeti che hanno una temperatura maggiore di 900 K, composti da monossido di carbonio, sodio e potassio, hanno un alta concentrazione di metalli alcalini. Un esempio è il famosissimo, almeno per noi dato che lo abbiamo ripreso moltissime volte da Libbiano XD, HD189733b. L’ultima classe, la quinta, è composta da pianeti con temperature superiori ai 1400 K. Questi pianeti presentano nubi di silicati e ferro nella parte alta dell’atmosfera. Sono caratterizzati da un colore rosso grazie all’enorme quantità di calore emesso, un esempio è 51 Pegasi b, il più che famoso Bellerofonte, il primo pianeta scoperto intorno a una stella di sequenza principale. Ma, come dicevo, ci sono altri modi per classificare questi pianeti. Se si prendono in considerazione le dimensioni, ad esempio, ci sono i cosiddetti Super Giove. Hanno masse maggiori rispetto a Giove, anche se la loro dimensione rimane circa la stessa. La densità e la gravità, infatti, aumentano proporzionalmente rispetto alla massa. Teoricamente superate le 13 masse gioviane si parla di nane brune, ma ci sono ancora molti dubbi in proposito. Un esempio di Super Giove è K Andromadae b.Se si parla di composizione invece possiamo trovare i
cosiddetti pianeti di elio. Come dice il nome, questi pianeti hanno
un’atmosfera costituita prevalentemente da elio. Le ipotesi per la formazione
di questi pianeti sono principalmente due: per evaporazione dell’idrogeno da un
pianeta gigante, oppure per evaporazione da una nana bianca.
Insomma, ci più ne ha più ne metta!
Le tipologie di pianeti sono quasi infinite, come infinita è
l’immaginazione della natura nella quale viviamo e che ha portato alla
formazione di tutto ciò che ci circonda. Per oggi ci salutiamo qui,
l’appuntamento è al prossimo articolo dove vedremo insieme i pianeti più
“strani” (per il nostro modo monotono di vedere le cose! ;D) scoperti fino a
ora e cercheremo anche di capire in quali zone dobbiamo concentrare gli sforzi
per trovare un pianeta abitabile o comunque simile alla Terra.
Buon viaggio nel nostro universo sconfinato, perché come
disse Thor Heyerdahl “I confini esistono solo nella mente delle persone”!
Silvia Gingillo
Silvia, sei una garanzia!! Complimenti!!
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