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SEZIONE ESOPIANETI - Pianeti di tipo terrestre

 

Salve a tutti,

eccoci di nuovo qui a parlare di mondi extraterrestri e di omini verdi… beh forse di quelli non ancora ma piano piano arriveremo anche a bussare alla loro porta! Nello scorso articolo ci siamo domandati dove fosse arrivata la ricerca nell’ambito degli esopianeti e siamo arrivati anche a sfiorare l’argomento esobiologia. C’è vita la fuori nell’universo? Finito o infinito che sia, è veramente grande, ma grande grande, grandissimo.. qualcuno ci dovrà pur essere! Noi esseri umani, nel nostro piccolo, possiamo fare ipotesi e provare a verificarle con esperimenti e osservazioni, come ci ha insegnato il nostro vicino di casa Galileo Galilei e le prime ipotesi portano ovviamente a cercare pianeti simili alla Terra per cercare di ricreare un ambiente consono all’evoluzione della vita così come è avvenuta sul nostro pianeta. Certamente non sarà l’unica “modalità di sviluppo della vita” possibile, ma se dovessimo cercare vita esotica non sapremmo proprio da dove iniziare a osservare quindi la scelta di concentrarsi su pianeti particolari è stata ben ponderata. D’altro canto nessuno scarta nessuna ipotesi, se ci ritroveremo di fronte a possibilità oggi impensabili o comunque ignote verranno certamente analizzate e studiate.

Quindi cerchiamo pianeti simili alla Terra… ma che significa simili? L’apoteosi nella ricerca degli esopianeti è trovare un cosiddetto pianeta Goldilocks!!! Il pianeta Riccioli d’oro! Dalla famosa fiaba in cui la protagonista sceglieva sempre la via di mezzo in ogni scelta che doveva affrontare per arrivare ai nostri pianeti che orbitano ne troppo vicino ne troppo lontano dalla stella ospite.

Questi pianeti si trovano nella zona abitabile della loro stella e sono di taglia terrestre quindi hanno i presupposti per mantenere l’eventuale acqua presente, allo stato liquido. Uno dei migliori candidati è Kepler-22 b. Questo pianeta è un po’ più grande della Terra, ma si ipotizza che, se fosse presente un’atmosfera simile a quella terrestre, avrebbe una temperatura superficiale media di 22° C.

Attualmente abbiamo una classificazione delle possibili tipologie planetarie basata sul nostro Sistema Solare. Dividiamo i pianeti in tre grandi categorie. I primi sono quelli di tipo terrestre. Questi pianeti contengono silicati e acqua in proporzioni variabili e non hanno un involucro molto esteso di elementi volatili. Il limite attualmente riconosciuto per questa tipologia sono le due masse terrestri. La seconda categoria comprende invece i cosiddetti pianeti nettuniani. In questa tipologia di pianeti il raggio del pianeta cresce molto più velocemente rispetto alla massa del pianeta stesso. Possiedono una maggiore gravità rispetto ai pianeti di tipo terrestre quindi trattengono più elementi volatili come elio e idrogeno. La loro massa va da due masse terrestri a 130 masse terrestri. La terza e ultima tipologia sono i cosiddetti pianeti gioviani. Questi presentano un inversione di tendenza rispetto ai nettuniani; a causa dell’autocompressione dovuta alla grande massa, se quest’ultima cresce il raggio diminuisce. Giove ad esempio ha un raggio il 20% maggiore rispetto a quello di Saturno ma la sua massa è più che tripla. Si parte da circa 0.41 masse gioviane fino a 0.08 masse solari, che poi è il limite per l’accensione delle cosiddette nane brune.

In questo articolo ci soffermeremo sui pianeti di tipo terrestre e su “tutti i gusti più uno” (come direbbe Harry Potter! XD) che possono avere!

I pianeti di tipo terrestre hanno una struttura simile a quella del nostro pianeta, sono infatti costituiti da un nucleo centrale metallico (ferro) da un mantello di silicati, da una crosta e da un’atmosfera secondaria. (Non perché sia di secondaria importanza! XD anzi.. è fondamentale per la vita sul nostro pianeta. Si dice atmosfera secondaria quella costituita a partire da impatti cometari, gas liberati dal vulcanesimo ecc.

Le atmosfere primarie sono invece quelle dei giganti gassosi, formatesi direttamente con il materiale presente nella nebulosa originaria che ha dato origine all’intero sistema planetario.) Fra i pianeti di tipo terrestre ci sono ulteriori divisioni, una delle quali è fatta in base alla massa del pianeta stesso. Si parla di Sub terre se la massa del pianeta in questione è minore di quella terrestre, un esempio molto vicino a noi e passato alla ribalta proprio in questi giorni, è Marte. Questi pianeti sono più difficili da scoprire in quanto molto piccoli, inoltre non presentano spesse atmosfere a causa della bassa gravità, non hanno campi magnetici adeguati per proteggere l’eventuale vita dalle radiazioni pericolose provenienti dallo spazio cosmico e presenterebbero troppo brevi periodi di attività geologica che porta calore endogeno e permette alla vita di sostenersi sul pianeta.

Si parla, invece, di Super terre se abbiamo pianeti la cui massa va da circa 1.9  a circa 10 masse terrestri. Questi pianeti, al contrario dei precedenti, hanno una più alta gravità superficiale. Il raggio di questi pianeti dipende dalla loro composizione . Essendo più grandi sicuramente possiedono più elementi radioattivi nel mantello che creano più calore endogeno che porterebbe alla presenza della tettonica a placche, tutte cose essenziali e fondamentali per la vita. Inoltre essendo più grandi presenterebbero un periodo molto lungo di attività geologica che manterrebbe un campo magnetico adeguato per lunghi periodi e darebbe più possibilità a una eventuale vita di formarsi. Uno dei primi pianeti ad essere scoperti e classificati come Super terre è Gliese 876 d.
Infine, si dicono Mega terre i pianeti di tipo terrestre che superano le 10 masse terrestri. Sull’esistenza di questi ultimi ci sono dei dubbi ancora oggi, molti sostengono che siano dei pianeti di tipo nettuniano, ma le densità calcolate su alcuni pianeti misurati fanno pensare appunto a una tipologia terrestre. Uno di questi pianeti è K2-56 b. Pianeta che con un raggio pari a 2,2 raggi terrestri e una massa pari a 16 masse terrestri sembra il candidato ideale a rappresentare questa categoria.

I pianeti di tipo terrestre vengono anche classificati a seconda delle loro varie caratteristiche. Questi tipi di pianeti, ovviamente, sono stati solo ipotizzati a partire da simulazioni o da calcoli o da ragionamenti basati sul nostro Sistema Solare. Nessuno è ancora arrivato così vicino ad un esopianeta da capirne effettivamente le caratteristiche, anche se molte missioni stanno proprio cercando di confermare o confutare alcune di queste teorie. I pianeti di tipo terrestre presenti nel Sistema Solare, sono costituiti prevalentemente da silicio, ma da qualche parte nell’universo sconfinato potrebbero esistere pianeti cosiddetti di carbonio. Se il disco protoplanetario che formerà dei pianeti è ricco di carbonio e povero di ossigeno, si verranno a formare dei carburi e non dei silicati, come invece è avvenuto nel nostro sistema planetario. Il disco intorno a Beta Pictoris sembra il prototipo ideale per la formazione di questi pianeti.


 Questi pianeti di carbonio avranno comunque un nucleo ferroso ma intorno avranno un mantello interno di carburi e un mantello esterno di grafite con una crosta superficiale. È naturale pensare che anche la loro atmosfera secondaria sarà formata da composti del carbonio. Se ci fosse una determinata pressione negli strati di grafite questi potrebbero trasformarsi in diamante. Questi pianeti sono infatti anche detti pianeti di diamanti (praticamente il sogno di ogni signora… astrofila! XD). Se ci fossero pianeti terrestri di carbonio in un sistema multiplo è logico pensare che anche i giganti gassosi corrispondenti presenteranno nelle loro atmosfere tracce di carbonio. Il pianeta gassoso WASP 12 b sembra molto ricco di carbonio, chissà che non nasconda dei compagni terrestri di questo tipo.

Un altro tipo è il pianeta ctonio. Si tratta semplicemente di pianeti gassosi che hanno perso la loro atmosfera, quello che rimane è il loro nucleo metallico che potrebbe essere all’apparenza simile a un pianeta terrestre. C’è chi ipotizza che Mercurio possa essere uno di questi pianeti, in effetti più del 60% della sua massa è fatta di ferro, quello che in futuro sarà sicuramente un pianeta di questo tipo è HD 209458 b, che sta piano piano perdendo la sua atmosfera a causa della vicinanza con la sua stella ospite. Se questi pianeti hanno perso la loro atmosfera, ci sono anche dei pianeti detti senza nucleo. Questi sono formati da un mantello roccioso ma sono, appunto, privi di nucleo metallico. La spiegazione per una loro possibile formazione potrebbe essere per accrescimento di condriti nelle zone più fredde dei sistemi planetari. Inoltre se il materiale con cui questi pianeti si sono formati era ricco di ferro e di acqua, quest’ultima potrebbe aver reagito col ferro prima della formazione del nucleo stesso. Esistono inoltre dei pianeti detti di ferro, questi presentano una maggiore densità, in quanto hanno un raggio solitamente più piccolo. Potrebbero essere pianeti rocciosi che dopo vari scontri hanno perso il loro strato roccioso più esterno, o potrebbero essersi formati molto vicino alla stella ospite in una zona ricca di ferro.

Un’altra tipologia interessante di pianeti di tipo terrestre sono i pianeti ghiacciati. Come suggerisce il loro stesso nome, hanno la superficie completamente ricoperta di ghiaccio, come alcune lune del Sistema Solare e come alcuni pianeti nani come Plutone. Hanno un albedo altissimo, in quanto il ghiaccio sulla loro superficie riflette tantissimo la luce e appaiono quindi bianchi.

Se la loro temperatura è minore di 260 K saranno composti principalmente da acqua, se la loro temperatura è minore di 180 K saranno composti principalmente di anidride carbonica e ammoniaca, mentre se la loro temperatura è minore di 80 K saranno composti principalmente di metano. Nel sottosuolo di questi pianeti potrebbero esserci degli oceani eventualmente riscaldati dal nucleo interno o dagli effetti di marea di vicini giganti gassosi, come succede per Encelado il satellite di Saturno. Uno di questi pianeti ghiacciati potrebbe essere Gliese 667 Cd.

Se un pianeta ghiacciato migra poi verso l’interno del suo sistema planetario, avvicinandosi alla sua stella, potrebbe trasformarsi in un pianeta oceano. Questi pianeti, come dice il nome, sono completamente ricoperti di acqua, più del 10% della loro massa è acqua.

Questi pianeti hanno una massa simile a quella terrestre, ma meno densità in quanto l’acqua pesa meno della roccia. Molti scrittori di fantascienza hanno trovato ispirazione in questa tipologia di pianeti, come non ricordare Waterworld, famosissimo film in cui Kevin Costner ci mostrava un futuro in cui la Terra era stata completamente sommersa dagli oceani e dove gli esseri umani iniziavano già a mutarsi per riuscire a sopravvivere in quel mondo così diverso.

 Oppure più recentemente con Interstellar, uno dei primi mondi visitati da nostri astronauti in cerca di un pianeta adatto alla vita era proprio un pianeta oceano, in cui onde immense attraversavano continuamente la superficie indotte dalla vicinanza di un buco nero.

Al contrario dei due precedenti tipi, i pianeti deserti sono caratterizzati dalla presenza di pochissima acqua, sono infatti coperti da deserto. Si stima che questa tipologia di pianeti sia molto più frequente dei pianeti simili alla Terra. Non sono comunque incompatibili con la vita. Potrebbe essere stato un pianeta deserto Venere 1 miliardo di anni fa e forse potrà esserlo la Terra fra 1 miliardo di anni. Sicuramente gli appassionati di fantascienza non potranno non pensare a Tatooine, pianeta deserto per eccellenza, luogo natio di Anakin Skywalker.

Un pianeta ancora in formazione o che ha appena subito una collisione avrà la superficie, invece, coperta di lava. Questa tipologia di pianeti vengono appunto definiti pianeti di lava.  Possono anche essere pianeti che orbitano molto vicini alla loro stella.

Come abbiamo potuto vedere insieme, la fantasia non ha limiti e le tipologie possibili di pianeti sono veramente tantissime! Alcune adatte alla vita, altre meno, ma continuando a osservare e a studiare gli esopianeti che scopriamo, potremmo veramente iniziare a comprendere la varietà di specie presente nell’universo e chissà, magari anche le potenzialità della vita di farsi avanti in situazioni che a noi sembrano solo fantascientifiche!

Con questo vi saluto, al prossimo post e che la forza sia con voi!! XDXD

Silvia Gingillo



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