“Ogni sera, mentre il Sole discende
nel suo nascondiglio notturno,
le stelle emergono come spiriti magici”
Esse si accendevano nel cielo agli albori delle prime civiltà e si accendono oggi, purtroppo alcune non riusciamo più a vederle ad occhio nudo a causa dell’inquinamento luminoso, ma come gli astri sapevano accendere la fantasia dei primi ominidi, possono ancora aprire in noi, le porte a fantastiche visioni.
Cari lettori bentornati a leggere le mie storie; dopo le scorpacciate di panettoni e quant’altro, con le feste che volgono al termine dopo un Natale che avrebbe dovuto favorire l’umiltà e la modestia, vi racconterò cosa succede a chi, invece, è un po’ troppo vanitoso!!! Protagonista questa volta la costellazione circumpolare di Cassiopea (in latino Cassiopeia), già presente nell’elenco Tolemaico delle 48 costellazioni e nel libro delle “Metamorfosi” di Ovidio.Così Poseidone, rassegnato ed innamorato follemente di sua moglie, o forse solo per mettere lei e le sue colleghe a tacere, inviò un mostro marino, Ceto (dal quale si ritiene derivi la parola “cetaceo”) con le sembianze di una balena, a distruggere il regno dei sovrani etiopi, non prima di aver ingoiato l’altezzosa regina. Re Cefeo, profondamente innamorato della moglie e venuto a sapere dell’orribile sorte che sarebbe toccata a lei e al suo regno, chiese aiuto ad un oracolo, il quale sentenziò che l’unica soluzione per placare l’ira divina sarebbe stata offrire in sacrificio al mostro marino la figlia Andromeda. I due genitori, come in una tra le più terribili novelle, invece di mostrare orrore per la sentenza ricevuta, avvistato il mostro marino mentre si stava avvicinando, incatenarono Andromeda sugli scogli etiopi per l’immane sacrificio. (Due genitori amorevoli verso la figlia, non c’è che dire! Ma il telefono azzurro ed i servizi sociali a quel tempo non esistevano). Andromeda, in preda alla paura, ma ancora avvolta dall’aura di bellezza che riusciva ad emanare, ormai sopraffatta dalla disperazione, lanciò, non invano, un grido d’aiuto.
Questo venne udito da Perseo (il principe azzurro dell’antichità), di ritorno con il suo cavallo alato Pegaso dall’ eroica missione di aver ucciso Medusa (un mostro dalla testa ricoperta di serpenti che pietrificava tutti quelli che osavano guardarla negli occhi). Non appena Perseo vide quella ragazza legata ed indifesa, destinata a quel sovrumano sacrificio, gli si riempì il cuore d’amore e la sottrasse al mostro marino usando la testa di Medusa che portava con sé come trofeo, pietrificando Ceto e portando in salvo Andromeda con il suo cavallo alato. Re Cefeo, riconoscente per aver salvato sua figlia, la dette in sposa all’impavido eroe, ma Cassiopea, durante le nozze dei due giovani come in una delle tante telenovelas che certamente qualcuno di voi avrà seguito in tv, tramò alle spalle della figlia e del marito per uccidere Perseo con l’aiuto del cognato Fineo (primo pretendente di Andromeda). Ed è qui che le divinità intervennero per punire la vanità e la malvagità della regina ponendo in cielo i personaggi principali di questa storia, ma riservando a Cassiopea il destino di girare eternamente intorno al polo nord, trovandosi spesso seduta sul suo trono a testa in giù. Finalmente qualcuno ci ha pensato a fare giustizia!
Volete sapere una curiosità? Proprio la rappresentazione della malvagia e
vanitosa regina Cassiopea seduta sul trono con in mano uno specchio, pare abbia
ispirato la Walt Disney per la storia di Biancaneve. “Specchio specchio delle
mie brame, chi è il lettore più assiduo del reame?” Scherzi a parte, vi aspetto
per il prossimo articolo, sogni favolosi o…favolistici.
Silvia Fiumalbi
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