Passa ai contenuti principali

SEZIONE MERIDIANE E OROLOGI SOLARI - Il calendario

Bentornati lettori,

eccoci di nuovo a parlare del tempo e dei modi che abbiamo noi oggi e che avevano i nostri antenati per misurarlo. Misurare il tempo è stato fin dall’inizio della civiltà umana fondamentale: capire quante ore di luce potevamo sfruttare, quando seminare o raccogliere le varie colture, moltissime questioni di primaria importanza erano legate al tempo e alla capacità di misurarlo. Per questo fin da subito le varie civiltà hanno cercato di dare un ordine agli eventi ciclici che segnavano le loro vite, ogni quanti giorni la Luna tornava ad essere piena? Ogni quanti giorni veniva il freddo gelido invernale? E invece la bella stagione e con essa il raccolto? L’uomo ha sempre cercato di dare un senso e una risposta a ciò che lo circondava. Dare un senso al tempo significava imbrigliarlo in un meccanismo misurabile dall’uomo stesso: il calendario.

In questo articolo, Valerio ci parla di come le varie civiltà nel corso della storia abbiano trovato la loro soluzione per addomesticare il tempo per poi potersene servire a proprio piacimento…

Abbiamo visto nella rubrica precedente che si deve agli Egizi la suddivisione dell’anno in 365 giorni ed è proprio il calendario egizio una sorta di precursore del calendario che utilizziamo oggi. Inizialmente era composto da 360 giorni suddivisi in 3 stagioni  di quattro mesi, dove ogni mese era composto da 30 giorni, suddivisi a sua volta in 3 settimane da 10 giorni ciascuna. Alla fine di ogni anno venivano aggiunti 5 o 6 giorni detti epagomeni.

Calendario egizio

Successivamente fu costituito un calendario civile composto da 365 giorni esatti, che differiva perciò di un quarto di giorno rispetto alla durata dell’anno solare o Anno Tropico. Quest'ultimo della durata di 365,2422 (365 giorni, 5 ore e 48 minuti) che rappresenta il tempo che intercorre tra due equinozi di primavera successivi. In pratica il capodanno si anticipava di un giorno ogni 4 anni. Da qui l’ appellativo di anno vago, dal latino Annus Vagus.

La suddivisione della settimana in 7 giorni, risale al periodo dei Babilonesi che dedicavano ogni giorno a 7 divinità legate ai 7 corpi del sistema solare visibili ad occhio nudo. Sole, Luna, Marte, Mercurio, Venere, Giove e Saturno.

Calendario giuliano

Con i Romani, passiamo al calendario giuliano che prende il nome dall'imperatore Giulio Cesare. Fu introdotto nel 45 a.c. proprio per volontà dello stesso imperatore. Il calendario giuliano contava 365 giorni come il calendario civile egizio, ma prevedeva l'aggiunta di un giorno ogni 4 anni. Da qui l'introduzione dell'anno bisestile.

Calendario giuliano
Il calendario giuliano con l'aggiunta dell'anno bisestile, aveva una durata media di 365,25 giorni, molto più vicino alla durata dell'anno solare di 365,2422 giorni.

Questa se pur minima differenza, non era sufficiente a rappresentare il moto apparente del sole nel corso dei secoli, causando incertezze sulla determinazione di date liturgiche legate al sole, come ad esempio il calcolo della data della Pasqua legata all'equinozio di primavera.

E' ciò che si verificò nel 1582 all'epoca di Papa Gregorio XIII, quando i giorni di differenza tra l'anno solare e il calendario giuliano erano così evidenti che l'equinozio di primavera cadeva oramai l' 11 Marzo anziché il 21 dello stesso mese.

Per correggere queste imperfezioni, Papa Gregorio XIII, fece apportare delle modifiche agli anni bisestile del precedente calendario, introducendo quello che ancora oggi viene utilizzato, il calendario gregoriano appunto e che prese il nome dallo stesso Papa Gregorio che ne volle la realizzazione.

Il calendario Gregoriano, con la sua introduzione stabiliva che a partire dal 1600, tutti gli anni secolari non potevano essere bisestili eccetto quelli multipli di 400. l'anno 1900 non fù bisestile cosi come non lo sarà il 2100, il 2200 e il 2300. mentre è stato bisestile l'anno 2000 e lo sarà il 2400, il 2800 e il 3200. Con queste modifiche apportate agli anni bisestili, abbiamo la durata media di ogni anno di 365,2425 giorni, con una differenza di errore di solo 26 secondi in più rispetto alla durata dell'anno tropico. Con il calendario Gregoriano, occorrono 3323 anni per avere un giorno di errore.

Calendario gregoriano

Il calendario Gregoriano entrò subito in vigore in Italia nel 1582 e in altri stati europei come Francia, Spagna, Portogallo e molti altri. La Germania e la Gran Bretagna, non vi aderirono subito, ma  iniziarono ad utilizzarlo solo nel XVIII secolo.

Gli stati in cui viene praticata la religione ortodossa Russa e quella serba cosi come a Gerusalemme, adottano ancora il calendario Giuliano ed ecco perché abbiamo 13 giorni di differenza tra il giorno di Natale cristiano che cade il 25 Dicembre e quello ortodosso che viene festeggiato il 7 Gennaio.

Molte Nazioni, soprattutto quelle orientali come Cina e Giappone, dove non viene praticata la religione cristiana, si rifiutano di accettare l'inizio del calendario in riferimento ad una divinità non da loro riconosciuta. Per questo motivo anziché utilizzare l'espressione avanti e dopo cristo in riferimento ad una datazione storica, preferiscono utilizzare i termini prima e dopo la nostra era.

Calendario cinese
Ogni popolo ha sempre avuto i propri calendari per misurare il tempo, con cicli e durate differenti in riferimento alle proprie tradizioni. In Cina oltre al calendario Gregoriano, viene ancora utilizzato il calendario Cinese basato sui cicli lunari.




Calendario ebraico

Il calendario ebraico è lunisolare, quindi basato sia sui cicli lunari che solari. I mesi del calendario ebraico possono essere alternativamente di 29 o di 30 giorni e gli anni composti da 12 o 13 mesi. Tutto questo per riallineare il calendario all'anno solare.


Calendario islamico
Il calendario islamico si basa sui cicli lunari, è composto da 12 mesi di 29 giorni a cui vengono interposti mesi di 30 giorni.

Per concludere, citiamo tra tutte, la civiltà Maya. Forse quella che più delle altre, è emersa per le conoscenze in campo astronomico.

Dalle scoperte fatte pare che questa civiltà facesse uso di almeno tre calendari per regolare l'attività agricola civile e religiosa.

Un calendario si basava sul ciclo di Venere ed era composto da 584 giorni.  Un secondo calendario, il calendario Tzolkin, utilizzato per le funzioni religiose era composto da 260 giorni e  un terzo calendario, il calendario del lungo ciclo Maya, (quello che qualche anno fa fece scalpore perché con il suo scadere, si preannunciava la fine del mondo). Quest'ultimo era composto da 1872000 giorni (circa 5125 anni).

Calendario Maya

Ogni civiltà, ogni popolo, con i propri calendari legati alle proprie tradizioni, ha dovuto sempre fare i conti con il riallineamento dei cicli stagionali con l'anno solare. Da qui emerge come tutte le tradizioni siano legate al Sole, al suo moto apparente nel cielo, ai cicli lunari e al moto di  altri corpi del nostro sistema solare. E' sorprendente come civiltà pur distanti tra loro avessero sviluppato delle conoscenze astronomiche molto elevate e come la vita civile, religiosa ed economica era ed è ancora legata a questi corpi celesti.

Valerio Menichini

Commenti