Salve aspiranti astrofotografi,
bentornati al nostro appuntamento con il cielo e con gli
oggetti che vi si nascondono, che aspettano solo noi, con la nostra
strumentazione, per emergere dalle ombre e mostrarsi in tutta la loro bellezza!
Questa volta vorrei entrare ancora più in profondità nella tana del
Bianconiglio e mostrarvi le meraviglie che possono venir fuori praticando la
fotografia astronomica.
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Francesco Biasci e Flavia Casini |
L’ultima volta avevamo affrontato l’argomento
astroinseguitore. Questo strumento ci permette, come abbiamo visto, di fare
lunghe esposizioni sia con una Reflex sia con un teleobiettivo e di avere le
prime soddisfazioni in questo ambito. Ma come si dice… l’appetito vien
mangiando! Quindi… abbiamo appena assaporato il gusto di imprimere sul nostro
sensore la luce di oggetti invisibili ad occhio nudo e lontani da noi migliaia
di anni luce, ma come facciamo a coglierne i dettagli? A renderli più nitidi e
particolareggiati? La risposta è una sola. Dobbiamo iniziare a praticare la
vera fotografia astronomica!
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Montatura equatoriale - Flavia Casini e Francesco Biasci |
Primo passo per farlo? Munirsi di una buona e solida
montatura equatoriale. Questo è uno strumento che dovrà sostenere il nostro
apparato fotografico e consentirà, tramite un unico movimento, di inseguire le
stelle in cielo, effettuando una rotazione sincrona con la rotazione terrestre.
In pratica compenserà il movimento della rotazione terrestre, mantenendo le
stelle fisse nel nostro campo inquadrato. La principale caratteristica di
queste montature è l’asse polare, cioè l’asse intorno al quale la testa della montatura
gira. Questo asse avrà un’inclinazione rispetto al suolo dovuta alla latitudine
del luogo in cui viene usata e punterà verso il Polo Nord celeste. Una volta
che abbiamo individuato l’oggetto delle nostre riprese, la montatura effettuerà
una rotazione intorno al Polo Nord celeste imitando il moto dell’oggetto stesso
che quindi non risulterà ruotato rispetto al nostro campo di ripresa.
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Francesco Biasci e Flavia Casini |
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Flavia Casini |
È bene prestare particolare attenzione nell’acquisto di una
solida montatura in quanto è la base per la riuscita di una buona fotografia
astronomica. Un aspetto su cui dobbiamo stare molto attenti è la portata
massima di una montatura. Di solito viene segnalato un limite ragionevole di
peso, in cui la fruizione della strumentazione risulti buona, ma è buona norma
tenersi sempre più bassi di questo limite. Se presente è meglio considerare il
carico massimo fotografico, che è riferito più propriamente alla fotografia
astronomica. Il limite del peso è importante in quanto, se il motore della
nostra montatura risulterà appesantito, non inseguirà bene e le nostre foto
risulteranno mosse o comunque dovremmo accontentarci di esposizioni più brevi
per ovviare al problema. Quindi, quando scegliamo di comprare una montatura,
consideriamo una buona portata di carico, saranno soldi ben spesi! Un ottimo
rapporto qualità prezzo per partire è rappresentato da una montatura EQ-5 della
Skywatcher.
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Francesco Biasci |
Non esistono solamente montature equatoriali, in effetti
esistono anche quelle altazimutali, ma non vengono molto usate in
astrofotografia a causa del loro sistema di inseguimento. Infatti queste
tipologie di montature fanno due tipi di movimenti: uno parallelo all’orizzonte
(azimut) e uno perpendicolare all’orizzonte (altezza). Parlando terra-terra si
muovono a zig zag in cielo. Questo ha come conseguenza il fatto che l’oggetto
ruota nel campo inquadrato e quindi non sono possibili lunghe pose e ci
sarebbero complicanze anche nella successiva elaborazione.
OK! Montatura scelta e comprata? E adesso che cosa ci
mettiamo sopra?
Abbiamo due scelte, la pillola rossa o quella blu… solo che
nessuna delle due ci riporterà a casa a continuare a vivere la vita che avevamo
prima di conoscere Matrix XD, entrambe ci mostreranno la realtà del nostro universo,
solo… con modalità differenti!
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Rifrattore APO 115-800 - Flavia Casini |
La pillola blu ci porterà sulla strada dei telescopi rifrattori.
Questi telescopi sfruttano il fenomeno della rifrazione attraverso l’utilizzo
delle lenti. In pratica la luce, attraversando le lenti, viene deviata e
convogliata verso il punto di messa a fuoco dove verrà posizionato l’oculare,
se siamo in visuale, oppure il nostro corpo macchina se stiamo facendo riprese
fotografiche.
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Schema ottico di un telescopio rifrattore apocromatico - Wikipedia |
Sicuramente i migliori telescopi rifrattori sono quelli
apocromatici, quelli cioè che riducono quasi completamente l’aberrazione
cromatica tipica degli strumenti che utilizzano lenti. L’aberrazione cromatica
è dovuta alle diverse lunghezze d’onda della luce che attraversa la lente.
Alcune lunghezze d’onda verranno curvate di più, altre meno e l’immagine
risultante appare quindi circondata da aloni colorati. I telescopi apocromatici
hanno lenti costruite con materiali che diminuiscono più possibile questa
dispersione, inoltre vengono costruiti mediante l’utilizzo di più lenti
(tripletto, quadrupletto ecc..), in modo che ogni lente successiva migliori l’aberrazione
di quella che la precede.
Con i telescopi rifrattori avremmo bisogno anche di
uno spianatore di campo. A cosa serve? Scattando con questi strumenti il centro
immagine risulta sempre molto più a fuoco rispetto ai bordi, uno spianatore di
campo eliminerà questo effetto. Migliorerà, inoltre, anche la vignettattura,
cioè la presenza di meno luce ai bordi dell’immagine ripresa (verrà comunque
tolta in fase di elaborazione utilizzando i cosiddetti flat field, vedremo che
cosa sono nei prossimi articoli!).
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Canon Eos 60D modificata Rifrattore Astrografo TS-80/352 filtro IDAS - Nebulose B-33 e NGC-2024 - Mimmo Belli |
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Newton 200-1000 e 200-800 mm - Francesco Biasci e Flavia Casini |
La pillola rossa, invece, ci porta dritti dritti verso il mondo
dei telescopi riflettori. Questa tipologia di telescopi raccoglie la luce
attraverso l’utilizzo di uno specchio, che, riflettendola, appunto, la
concentrerà verso il punto di messa a fuoco. Il Morpheus della fotografia astronomica
è sicuramente il Newton. Come prima scelta, infatti, è ideale e permette, da
buon maestro, anche ai neofiti di farsi esperienza e dà anche parecchia
soddisfazione regalando fin da subito dei buoni risultati.
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Schema ottico di un telescopio riflettore Newton - Wikipedia |
Ha un minor costo
rispetto a un rifrattore ed è anche più leggero quindi possiamo pensare di
prendere dei telescopi più grandi che ci permetteranno di fare astrofotografia
ancora più nel dettaglio. Con poche centinaia di euro riusciremo ad avere un
ottimo telescopio che ci regalerà delle belle soddisfazioni! Insieme al
telescopio riflettore dobbiamo procurarci anche un correttore di coma.
Questo
strumento ci permetterà di correggere l’aberrazione chiamata “coma” che si
verifica sulle stelle al bordo dell’immagine (fortemente consigliato scattare senza
correttore di coma durante il periodo di Natale… In questo modo le stelle
presenti sul bordo dell’immagine sembreranno tutte stelle-comete! XD). I soldi
per questo strumento saranno sicuramente ben spesi ed eviteranno magari
fastidiosi crop (ritagli) in fase di elaborazione dell’immagine!
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Canon Eos 60D modificata Riflettore Newton 150/750 filtro UHC-S - Nebulosa Proboscide IC-1396 - Mimmo Belli |
La configurazione ottica, quindi, per utilizzare questo tipo
di strumentazione sarà formata, ovviamente, dal telescopio seguito quasi
sicuramente dal focheggiatore, che servirà per spostare indietro il piano
focale dell’immagine, per far si che il sensore nel corpo macchina riesca ad
essere a fuoco. Successivamente verrà inserito il correttore di coma collegato
all’anello T2. Questo anello (ogni marca ha il suo), ci è utile per collegare
il corpo macchina alla filettatura del telescopio. Eventualmente tra il corpo
macchina e l’anello T2 può essere inserita una prolunga di adeguata lunghezza, per
correggere la messa a fuoco.
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Francesco Biasci |
Eccoci qua! Abbiamo la nostra montatura, messa in polare
(come sottolineato nel precedente articolo è bene prestare molta attenzione a
questo passaggio in quanto, più è preciso l’allineamento, più riusciremo a
scattare a lunga esposizione e più sarà preciso l’inseguimento!), con sopra il
nostro telescopio e tutto il treno ottico descritto precedentemente. Ovviamente
questo andrà bilanciato, come spiegato anche per l’astroinseguitore nello
scorso articolo (anche qua, il tempo “perso” a bilanciare accuratamente la
strumentazione ci ripagherà poi in fase di ripresa soprattutto per quanto
riguarda l’inseguimento dell’oggetto!).
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Flavia Casini |
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Borg 101mm apo telescopio 80 ED - Flavia Casini |
Ma come facciamo a puntare un
determinato oggetto in cielo? Ogni telescopio che si rispetti avrà montato in
parallelo anche un cercatore. Un telescopio più piccolo che serve semplicemente
ad inquadrare gli oggetti. Adesso abbiamo inquadrato il nostro oggetto! Ma…
aspetta! Sta scappando velocemente! Dovremmo far partire il motore della
montatura e iniziare ad inseguire. Avremmo il Sistema di Controllo GoTo che ci
permetterà di spostarci anche da un oggetto all’altro, quindi, siamo pronti per
scattare? Beh in realtà si, ma se vogliamo fare le cose per bene e vogliamo far
rendere al meglio la nostra strumentazione, dovremmo munirci anche di un altro
telescopio parallelo a quello dal quale scattiamo che ci faccia da telescopio
di guida, magari con una camera CCD (vedremo nei prossimi articoli alcuni
consigli in proposito!).
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Schema composizione tipica rifrattore con cercatore, telescopio secondario e montatura equatoriale - Wikipedia |
Questo telescopio ci aiuterà a correggere eventuali
spostamenti dell’immagine dovuti al non perfetto allineamento polare e ci
aiuterà anche a correggere eventuali (ma peggio del prezzemolo, sempre
presenti!) difetti meccanici della montatura. Dovrà avere una migliore
risoluzione rispetto a quello di ripresa in modo da aggiustare la posizione dei
vari oggetti fotografati senza che il telescopio che scatta riesca ad
accorgersene. Insomma le macchine e gli umani possono convivere e aiutarsi a
vicenda non solo in Matrix ma anche qua sul pianeta Terra e creare insieme
delle bellissime istantanee di un universo che ci nasconde ancora tantissimi
segreti!
Quindi… “allacciati la cintura Alice, che da adesso di
meraviglie ne vedrai un bel po’”! E se vorrete condividere con noi le vostre ci
farà sicuramente piacere…
A ri-leggerci al prossimo articolo! XD
Silvia Gingillo, Flavia Casini, Francesco Biasci e Mimmo
Belli
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