Quando la geometria reciproca ne consente l’osservazione, il passaggio di un pianeta davanti alla propria stella genere una mini-eclisse che ovviamente non possiamo osservare direttamente ma che possiamo rilevare come una debole diminuzione della stella interessata dall’evento.
La materia è molto interessante e di attualità: per questo motivo la AAAV si sta dedicando a questo tipo di attività che probabilmente la vedrà coinvolta in un progetto di ricerca di ampio respiro. Il 10 aprile è stato ripreso il transito di HAT-P-36b, pianeta scoperto dall'Automated Telescope Network (HATNet), un sistema costituito da una rete di sei piccoli telescopi completamente automatizzati. L'acronimo HAT sta per Hungarian Automated Telescope perchè è stato sviluppato da un piccolo gruppo di astronomi ungheresi. Il progetto è iniziato nel 1999 ed è pienamente operativo dal 2001.
Ecco la curva di luce ottenuta dalla AAAV, interrotta purtroppo nella fase finale dall'improvviso deterioramento delle condizioni meteo. Di seguito due immagini del team della AAAV che ha ripreso l'evento.
Da sinistra: Francesco Biasci, Domenico Antonacci, Carlo Buscemi e Maurizio Feraboli. Da sinistra: Alberto Villa, Francesco Biasci, Carlo Buscemi e Maurizio Feraboli
La materia è molto interessante e di attualità: per questo motivo la AAAV si sta dedicando a questo tipo di attività che probabilmente la vedrà coinvolta in un progetto di ricerca di ampio respiro. Il 10 aprile è stato ripreso il transito di HAT-P-36b, pianeta scoperto dall'Automated Telescope Network (HATNet), un sistema costituito da una rete di sei piccoli telescopi completamente automatizzati. L'acronimo HAT sta per Hungarian Automated Telescope perchè è stato sviluppato da un piccolo gruppo di astronomi ungheresi. Il progetto è iniziato nel 1999 ed è pienamente operativo dal 2001.
La stella HAT-P-36 ha una massa ed un diametro pressoché identici a quelli del Sole. La sua luminosità apparente è V = 12.26 e la distanza da noi di 300 pc circa.
HAT-P-36b, la cui scoperta è stata annunciata nei primi giorni di gennaio 2012, ha un periodo molto breve, circa 32 ore e una massa quasi due volte quella di Giove, mentre il suo raggio è 1.2 volte quello di Giove.
Ecco la curva di luce ottenuta dalla AAAV, interrotta purtroppo nella fase finale dall'improvviso deterioramento delle condizioni meteo. Di seguito due immagini del team della AAAV che ha ripreso l'evento.
Da sinistra: Francesco Biasci, Domenico Antonacci, Carlo Buscemi e Maurizio Feraboli. Da sinistra: Alberto Villa, Francesco Biasci, Carlo Buscemi e Maurizio Feraboli
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